Far From Earth

Chronicles From Zeta Reticuli


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Travelling

Il bello di tornare ogni tanto il Portogallo è di rivedere gli amici, fare tardi la sera a bere e festeggiare, uscire e mangiare i piatti che più ho apprezzato quando qui ci ho vissuto. La parte meno avvincente è che ci vado per lavoro, quindi mi devo alzare ogni mattina presto e macinarmi un pacco di chilometri (in tre giorni 400), mangio cose ipercaloriche ed ipercolesterolemiche (e vabbhé che ho il ferro basso, ma non ho decisamente bisogno di ingrassare), fa troppo caldo per i miei gusti e l’aria condizionata tenta di ammazzarmi ovunque, in hotel, in macchina, al lavoro.

Ma ne vale ogni volta la pena :)

E stasera è la volta del São João … e domani si va al lavoro -_-”


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Portogallo e ritorno

Ritornare in Portogallo è sempre una esperienza speciale, che mi fa ricordare del tempo che ho vissuto la. E’ vero, anche l’estate appena trascorsa ci ero tornato, ma sono rimasto poco tempo fisso in un solo posto (in Algarve sì, una settimana, ma è volata in un attimo, senza che me ne sia reso conto). E poi non avevo avuto modo di parlare troppo portoghese, essendo una compagnia di italiani. A Porto, girando per le sue piccole vie, con il profumo degli eucalipti e della sua terra rossa mi ero sentito di nuovo a casa.

E la settimana scorsa è stato ancora di più così. Martedì, una volta atterrato e rilevata la macchina, sono tornato a Pènafiel, e rifacendo quella che era la strada di sempre, con il dubbio se mi ricordassi o meno delle uscite, degli svincoli e dei paesaggi, mi sono ritrovato tra i ricordi delle svariate giornate che si sono susseguite in quell’anno e mezzo vissuto li a lavorare.

Passando per Alfena mi sono ricordato della multa di 250€ per 3 infrazioni contemporanee in macchina (una mattina quando ero molto in ritardo), o della salita vicino a Lordelo quando a fine febbraio mi ritrovai invaso dal profumo degli alberi di mimosa in fiore, prima di vederli a lato strada in tutto il loro verde ed oro. O ancora quando la nebbia si impadroniva delle valli, e passando con la macchina tra i passi potevi vedere piccole lingue di bianche nuvole veleggiare sulla corsia, mentre placidamente si spostavano. E le piogge che battevano sulla macchina, con il loro rilassante rumore, mentre ancora nel sonno lasciavo i comandi all’abitudine che guidava in modo meccanico la macchina, e io me ne stavo sospeso nella mente tra i pensieri e le persone.

Ed ogni volta che ritorno a Porto, che ripercorro le stesse strade e che sento gli stessi profumi, un po’ di saudade (quella vera) per il Portogallo fa capolino. Uno scorcio speciale dei ricordi di quei molti momenti di cui magari non ho mai scritto, ma che sono impressi nella mia memoria, e che mi fanno sentire il Portogallo come una seconda casa.

Ed ora manca poco alla fine di questo mese, ancora un piccolo sforzo ed anche Marzo è passato, ad un anno dal ritorno in Italia. Un anno pieno di splendidi avvenimenti e zeppo di profondi errori, ma soprattutto un altro anno degno di essere ricordato.