Far From Earth

Chronicles From Zeta Reticuli

Thoughts, simply silly and usless thoughts

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Post a rate. Sarà periodo di crisi, o forse l’approccio moderno al consumismo sempre e comunque, dove ogni cosa va fatta qui ed ora, ma anche io scrivo a rate. Però nel mio caso la questione è che un post di quintordici pagine non era molto maneggevole. E sicuramente men che meno interessante, o per lo meno scorrevole da seguire. Così ho spezzettato il post originario in più portate, dall’antipasto al dolce, un buon numero di puntate, sperando che sia ancora comprensibile il senso, se alla fine ve ne fosse uno.

Quindi qui di seguito ci sarà l’inizio, giusto come aperitivo ;)

E dunque oggi vorrei parlare di tutte quelle cose , e mi sembrano molte, che nella società odierna si sono perse. Magari capire il “perse rispetto a…” sarebbe d’aiuto a porre la discussione in qualche prospettiva, ma ognuno vorrei si facesse la propria idea, uno sguardo personale sulle mie idee. Parte di queste cose se ne sono andate “naturalmente”, altre con qualche aiutino. Più o meno esplicito. Potrei farne una lista, ma sarebbe incompleta

piccolo (forse) inciso personale. Esattamente un istante fa ho pensato, la lista sarebbe incompleta si, ma darne una lista comunque significa provarci, trovare le cose che secondo me sono andate perse, cercare in qualche modo di far passare qualcosa. Eppure fare una lista in ogni caso sarebbe in parte senza senso, il fatto che non sia completa la ridurrebbe a meno utile di quanto vorrei, rischierei di dimenticare qualche cosa di importante, di fare errori e di essere di parte. Ogni considerazione qui può essere duale, da un lato il fare, dall’altro il non fare, e con il mezzo il fiume del destino che decide, se non lo facciamo noi (assumendoci il peso delle conseguenze). Ma sul destino scriverò un altro post. E qui invece la considerazione che stavo facendo, al di la dello scadere sul fare o meno la lista, è esplosa proprio sulla frase di poc’anzi: “potrei farne una lista, ma sarebbe incompleta”, la frase è identica (ok, ho forzato un po’ l’apparenza, ma è il senso che conta qui) a quelle che dice Marvin (the paranoid android). E un piccolo sorriso, a metà come mio solito, l’ho fatto, perché in fondo mi ci vedo come Marvin, forse da un lato mi ci spero. Ma qui dovrei divagare troppo, e sono già ad un inciso a livello di trapianto polmonare invece che operazione di routine. Ne parleremo un’altra volta.


e dicevo, la lista sarebbe incompleta, ma qualche cosa va detta. Qualche giorno fa, leggevo (o ascoltavo, e chi si ricorda più) una notizia dove si evidenziava come in questa crisi gli appoggi che stanno permettendo (e temo la domanda “per quanto?”) alla società di continuare a sostenersi sono nella stragrande maggioranza dei casi le famiglie. E fino a qui niente di troppo strano, però quello che si sottolineava è come sia la famiglia tradizionale, quando non quella rurale, che danno il maggior contributo. Alla faccia di chi voleva la famiglia tradizionale morta, o peggio superata e stantia. Io credo molto nella famiglia come valore, perché penso sia la prima rappresentazione della società, la base iniziale di ciò che possiamo essere come persone, una forma di cultura ristretta, derivata appunto dalla familiarità. Però nel mio intendere, la famiglia è allargata, non si limita ai legami d’amore e di sangue, la famiglia come conglomerato di amici e parenti, di persone che con me condividono il percorso di vita. La famiglia come gruppo, collettivo unito in tempi e spazi prolungati ma non necessariamente coerenti, come villaggio moderno. Con questo non nego la famiglia “classica”, penso anzi di aggiungerle valore in questo modo. Per svariati motivi oggi le famiglie non sono più numerose, da qui in parte si sono perse le abitudini alla condivisione ed il sentimento di unità che si trovano nelle famiglie numerose. Per questo credo che la famiglia allargata possa essere, non dico una risposta, ma una reinterpretazione attuale dei medesimi sentimenti, delle stesse necessità che permeano la nostra essenza come esseri umani (o così io penso sia per me).

E poi che altro si è perso …

Author: Greg Icy Stark

Who am I ? Nothing but the shadow in your eyes, an unknown feeling, a chilly autumn wind.

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